Bender è il nuovo Musa?
#19 Kill Bill - Dragan Bender ha deciso di ripartire da Obradoiro per rifarsi dopo un ritorno in Europa deludente al Maccabi Tel Aviv. Funzionerà?
Dopo la pausa per le qualificazioni europee al Mondiale 2023, ripartono i campionati nazionali. Oggi, l’approfondimento iniziale dell’episodio di Kill Bill si sposta in Spagna.
Dopo che il bosniaco Dzanan Musa aveva deciso di rifarsi nella passata stagione al Rio Breogan, per poi approdare al Real Madrid, sembra che Dragan Bender abbia seguito un percorso simile. Per cercare di capire quanto sia vero, ne ho parlato con Gerard Solé di DAZN ed Eurohoops Spagna.
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Resurrezioni in ACB
Nell’intervista che Gianmarco Pozzecco ha rilasciato a Gianluca Gazzoli nel suo "Passa dal BSMT", aveva detto questo di Dzanan Musa, visto da vicino nel suo ruolo da secondo allenatore al Cedevita Zagabria:
Aveva 17 anni, era un giocatore estremamente talentuoso e rilascia un intervista in cui ha detto: "Tra tre anni sarò forte come LeBron James". Se pensi di poter diventare forte come lui, forse non lo diventerai, ma magari hai una possibilità su un milione. Se non lo pensi, non hai neanche quella. Per ambire a diventare qualcuno, devi pensare di poter diventare come quel qualcuno.
Beh, LeBron James non lo è diventato e al 99.9% non lo diventerà mai. Dopo l’avventura nella squadra croata, per il bosniaco sono arrivati due fallimenti. Il primo ai Brooklyn Nets, il secondo in un Anadolu Efes già impreziosito dalle giocate di Vasilije Micic e Shane Larkin, in cui ha raccolto solamente 11 minuti e 46 secondi in quattro apparizioni in EuroLega.
Buttato giù il boccone amaro, ha deciso di ripartire dal Río Breogán, una piazza galiziana in cui la pressione non è la benvenuta e dove non si vedono partite infrasettimanali dalla Coppa Korac 1985-86.
Una neopromossa, in cui mostrare tutto il proprio valore, e detto fatto: titolo di MVP della stagione, con 20.1 punti e 5.1 rimbalzi di media a partita. E poi? Beh, un EuroBasket 2022 da stella assoluta con la Bosnia e la chiamata del Real Madrid, dove ora agisce da maggior portatore di palla per i Blancos.
Il ragazzo snobbato in NBA e da Ergin Ataman si sta prendendo sulle spalle la nuova squadra di Chus Mateo, partita con il freno a mano tirato in questo avvio di stagione, e si è persino aggiudicato il titolo di MVP del Round 6 con la vittoria contro Milano:
La traiettoria e le dinamiche non sono le stesse, ma un tragitto simile si può dire lo abbia effettuato Dragan Bender. Cresciuto nell’accademia di un certo Nikola Vujčić e svezzato al Maccabi Tel Aviv, era partito in direzione USA con i migliori auspici, vista la quarta scelta assoluta al Draft 2016 da parte dei Phoenix Suns.
La sua avventura in NBA è diametralmente opposta a quella di Dzanan Musa, visto che nelle sue tre avventure con Phoenix, Milwaukee e Golden State totalizza 187 presenze (con 5.4 punti e 3.9 rimbalzi di media) rispetto alle 49 del bosniaco. Entrambi, però, condividono due cose:
Tornano in Europa, e deludono: Musa con il già citato Efes, Bender al suo Maccabi, in cui le cose vanno bene solamente a tratti;
Si accasano in una piccola della pallacanestro spagnola: entrambi in Galizia, solo che il croato finisce a giocare a Santiago de Compostela, magari per chiedere una grazia.
Obradoiro, divise con le maniche corte e una presenza costante nella parte destra della classifica in Liga ACB, visto che i playoff mancano dal 2012-13. Per analizzare meglio la decisione di Dragan Bender e quanto stia effettivamente rendendo con la sua nuova squadra, ho fatto qualche domanda a Gerard Solé, voce di DAZN Spagna e penna di Eurohoops e Gigantes del Basket.
Dzanan Musa ha trascorso una stagione senza coppe europee, in una squadra spagnola con poche ambizioni, ed è ora tra i migliori in Eurolega. Può essere lo stesso per Bender?
Non so se è quello che vuole. Penso che volesse trovare un posto dove poter giocare a basket, rimettersi in forma e soprattutto essere di nuovo felice giocando a pallacanestro. Penso che sia stato sfortunato con gli infortuni in passato e forse è in grado di provare a tornare a livello di Eurolega, ma non in un ruolo importante.
Cosa pensi che non abbia funzionato dal suo ritorno al Maccabi dopo la NBA?
Credo che il problema principale fossero le sue aspettative. Prima di entrare nella NBA, è stato paragonato a Dirk, a Pau... ed era davvero un buon giocatore, ma non pronto per quel livello. Quando è tornato, tutti pensavano lo stesso, che avrebbe dominato in EuroLega nonostante non fosse pronto a farlo. Sarà un giocatore migliore, è molto talentuoso e abile, ma l'EuroLega richiede grande coerenza. E Bender non è per niente coerente.
Puoi già considerarlo uno dei migliori ad aver giocato con Obradoiro?
Niente affatto. Sta giocando alla grande, ma Obradoiro ha avuto in passato altri grandi giocatori. Forse è il nome più altisonante ad essere passato per Obradoiro, ma ricordo Mike Muscala o il giovane Pustovyi (o Birutis) che dominavano in ACB. Sta giocando alla grande, ma non domina. Non ancora.
Pensi che abbia la possibilità di vincere l'MVP di ACB così come Musa? In caso contrario, chi vedi tra i favoriti?
Statisticamente, ha qualche possibilità. Ma Musa ha distrutto tutti gli avversari e Breogan ha giocato anche una grande stagione. Non credo che Obradoiro andrà alla Copa del Rey o ai playoff. In più, Bender non sta dominando la lega. Quindi, per me, è davvero difficile pensare a lui come possibile MVP. In questo momento, penso che Marc Gasol sia un candidato legittimo, insieme a Shannon Evans e Ante Tomic. Ma Mirotic non ha ancora giocato, Tavares migliorerà sulle statistiche e Shermadini sta appena iniziando a dominare le partite.
Obradoiro non raggiunge i playoff di ACB dal 2012/2013. L'impatto di Bender può riportarli tra i primi otto?
Per me è davvero difficile pensarci. Penso che sarà molto difficile che si qualifichino per la Copa del Rey o addirittura andare ai playoff: questo non è nemmeno l'obiettivo di Obradoiro. Credo che Bender aiuterà la squadra a non retrocedere, il che potrebbe essere un grande risultato per il club. Penso che sia necessario che una squadra più attrezzata, una contendente legittima per i playoff, debba fallire. Barcellona, Madrid, Baskonia, Valencia, Unicaja, Gran Canaria, Joventut e Tenerife andranno ai playoff. Non mi aspetto nessuna sorpresa in questa stagione.
Al momento, Obradoiro non è neanche lontanamente vicina a un’impresa playoff. Ma Bender viaggia a numeri interessanti: 18 punti (con il 58.1% da due e il 46.9% dall’arco) e 6.1 rimbalzi di media a partita.
Che l’annata in Spagna gli possa portare le stesse fortune che hanno contraddistinto gli ultimi mesi di Dzanan Musa?
Siamo al Mondiale!
Una bella notizia: l’Italia si è matematicamente qualificata alla Coppa del Mondo 2023 che si svolgerà tra agosto e settembre in Giappone, Indonesia e Filippine.
Lo ha fatto sconfiggendo di misura la Georgia di Toko Shengelia, con una delle classiche prove a cui la Nazionale di Gianmarco Pozzecco ci sta abituando: cuore in gola e tanti saluti.
Dopo l’ultima finestra FIBA, queste le squadre europee qualificate al Mondiale ad oggi:
Lettonia 🇱🇻
Grecia 🇬🇷
Germania 🇩🇪
Finlandia 🇫🇮
Slovenia 🇸🇮
Francia 🇫🇷
Lituania 🇱🇹
Spagna 🇪🇸
Italia 🇮🇹
Attualmente, ci sono ancora tre posti liberi dalle qualificazioni europee, uno per girone eccezion fatta per il Gruppo J, dove Germania, Finlandia e Slovenia hanno già staccato il biglietto per l’Asia, lasciando Svezia, Israele ed Estonia a mani vuote. Le tre che mi piacerebbe vedere unirsi al gruppo?
Serbia 🇷🇸
Bosnia 🇧🇦
Islanda 🇮🇸
Ah, un piccolo aggiornamento per nulla storico dal Ranking FIBA. Per la prima volta nella storia, gli Stati Uniti lasciano il primo posto in favore della Spagna campione del mondo e di EuroBasket in carica. La reazione degli USA:
Qualche spunto dall’EuroLega
Andiamo dritti al punto: Sasha Vezenkov sta annientando la competizione in EuroLega. Una rapida occhiata ai suoi numeri:
Primo per punti a partita (20.0);
Primo per rimbalzi a partita (8.9);
Primo per PIR a partita (28.3, con Micic secondo a 24.1).
L’Olympiacos non è primo (è secondo, a una vittoria di distanza dal Fener), verissimo, ma il bulgaro viaggia spedito verso un primo e meritatissimo titolo di MVP della Regular Season, per far contenti i Sacramento Kings che ne detengono i diritti dall’altra parte dell’Atlantico.
Con la vittoria esterna sul campo del Bayern Monaco (in cui ha sfornato un discreto 43 di valutazione, diventando solo l’ottavo giocatore nella storia dell’EuroLega ad avere almeno 40 di valutazione con meno di 10 tiri tentati), si è portato a casa il terzo MVP della giornata nella competizione. Un piccolo reminder: non siamo ancora a dicembre e nella settimana appena trascorsa si è giocato il Round 8. Surreale.
Bulgaro stratosferico a parte, continua la marcia inarrestabile del Fenerbahce, che sconfigge 107-77 un Panathinaikos annientato dalla marcia distruttiva degli uomini di Itoudis.
Allo stesso tempo, continua il momento nerissimo dell’Olimpia Milano, che perde anche in casa dello Zalgiris Kaunas. Per cercare di porre un rimedio a questo avvio disastroso, i biancorossi hanno riportato in Europa Timothé Luwawu-Cabarrot, in NBA dal 2016 e che non aveva mai giocato in EuroLega.
Ettore Messina, nella conferenza post-partita, non ha usato mezzi termini per descrivere il momento che stanno vivendo due degli acquisti più attesi, Brandon Davies e Kevin Pangos:
Sono stati i giocatori sui quali abbiamo puntato di più in estate, quelli che ho portato a Milano: li ho scelti e voluti. Adesso stanno faticando ed è nostro dovere aiutarli a ritrovarsi. Ma come sempre succede nella vita quando sei in difficoltà devi aiutarti prima di tutto da solo. Ed è quello che mi aspetto facciano loro. Che di aiutino da solo. Quando ti arriva fango addosso devi spegnere il ventilatore altrimenti me arriverà sempre di più. È quello che devono fare loro. Aiutarsi e noi continueremo ad aiutarli sempre di più.
Da segnalare anche il siparietto tra Sarunas Jasikevicius e Ergin Ataman al termine del big match di giornata tra Barcellona ed Efes, vinto dai turchi in casa 96-86 con un’ottima prova del duo Micic-Clyburn, in attesa di Larkin.
Dopo la gara, il tecnico turco ha accusato il collega di aver detto a un proprio assistente di essersi accorto della presenza di una telecamera esterna durante l’allenamento dei blaugrana. La risposta di Ataman, manco a dirlo, non si è fatta attendere:
Se Saras riuscirà a dimostrarlo, mi dimetterò oggi stesso. Ma se non potesse provarlo, o si scuserà o si dovrà dimettere dalla Commissione Allenatori EuroLega per aver denigrato il mio staff. Non mi è piaciuto affatto quello che è successo.
Chiudiamo con Dusko Ivanovic che si siede sulla panchina della Stella Rossa e, prima di vincere in volata contro l’ASVEL, dice di aver tenuto i propri ragazzi in palestra per 6 ore e mezza. La pacatissima reazione di Nik Stauskas all’accaduto:
Le partite da non perdere
In EuroLega
AS Monaco - Fenerbahce, 22/11 alle 19:00
Milano - Efes, 22/11 alle 20:30
Milano - Fenerbahce, 24/11 alle 20:30
Barcellona - Baskonia, 25/11 alle 20:30
In Basketball Champions League
Reggio Emilia - Pinar Karsiyaka, 22/11 alle 20:30
Galatasaray - Hapoel Holon, 23/11 alle 18:00
In EuroCup
Cedevita Olimpija Ljubljana - Prometey, 22/11 alle 20:00
ratiopharm Ulm - Joventut Badalona, 23/11 alle 20:00
Nei campionati nazionali
🇷🇸 Stella Rossa - Partizan, 25/11 alle 18:00
🇩🇪 Ludwigsburg - Bonn, 26/11 alle 20:30
🇪🇸 Valencia - Unicaja Malaga, 27/11 alle 17:00
🇹🇷 Galatasaray - Fenerbahce, 27/11 alle 18:30
Dovresti
Come di consueto, eccoci arrivati ai consigli della settimana. E dunque, dovresti:
Dare un’occhiata a quello che inserirò in questa sezione riguardo al Mondiale calcistico in Qatar iniziato ieri. Sappiamo quanti problemi ci siano stati nella preparazione dell’evento, quindi vi consiglio di:
Leggere questo articolo de l’Ultimo Uomo in cui se ne elencano molti, attraverso altri approfondimenti scritti o video;
Seguire account come Pallonate in Faccia, curato da Valerio Moggia, che ha scritto per Ultra Sport La Coppa del Morto.
Ascoltare Sabbia, il podcast di Sportellate che "nasce per descrivere le fondamenta sanguinose su cui si è appoggiato il Mondiale in Qatar 2022":
Guardare il video in cui Isaac Humphries fa coming out con i compagni di squadra del Melbourne United: "You can be a great basketball player and be gay. You can do whatever you want". Powerful.
L’episodio #19 di Kill Bill si conclude qui. Prima di salutarci, qualche ultimo link utile:
Noi ci risentiamo lunedì prossimo. Ciao!